Franco Nuti, Buste

Tra il 1994 e il 1995, guidato dalla sua indole di ricercatore, Franco Nuti attraversa un periodo di trasformazione segnato da fughe in avanti e ripensamenti, che coincide con i suoi soggiorni a New York. 

Senza rinnegare le esperienze precedenti, sente l’esigenza di recuperare il gesto pittorico e inizia a dipingere sui quotidiani, sigillandone le pagine in buste trasparenti di PVC. Insieme ai dipinti inserisce oggetti raccolti dal mondo esterno, definendo ironicamente queste raccolte “la mia pattumiera”. 

Questa pratica prosegue anche al suo rientro in Italia: qui gli oggetti lasciano il posto a fogli di carta velina accartocciati, mentre ai quotidiani si sostituiscono carte più convenzionali, trattate con acquarello o tecniche miste.